“Fortunato Lacchi c’est moi”: alla scoperta del protagonista della raccolta di racconti di Emanuele Scandiffio
Una raccolta di racconti leggeri, sostanzialmente spensierati, calati nell’attualità recente: è Le disavventure del Signor Fortunato Lacchi (Altrimedia) di Emanuele Scandiffio, presentato in diretta streaming. Dopo l’introduzione della direttrice editoriale Gabriella Lanzillotta, l’autore è stato intervistato dalla giornalista Rossella Montemurro.
Le disavventure che vive Fortunato, un 45enne sposato con Lea e papà di due figlie, sono in realtà situazioni che possono capitare o che sono capitate a ciascuno di noi. Quello che cambia è il modo in cui Fortunato le affronta. Con tutto sé stesso, con un’abnegazione marcata, con un altruismo spropositato. Peccato che, a dispetto del nome, le circostanze quasi sempre non giochino a favore di Fortunato. Le situazioni che sulle prime sono piuttosto ordinarie, si trasformano in vicende straordinarie pronte a travolgerlo con risvolti spesso esilaranti. Con il lettore scatta una complicità immediata, grazie anche a un’innocenza stilistica che evita qualsiasi circostanza o termine volgare.
Emanuele Scandiffio è nato nel 1950 a Matera, città in cui è rimasto fino al compimento degli studi liceali classici. Ha frequentato la facoltà di Fisica a Firenze. Si è trasferito a Milano subito dopo la laurea, ha avuto una breve esperienza di insegnamento in un liceo milanese per poi intraprendere una lunga carriera in una rinomata società multinazionale che nel giro di qualche anno lo ha portato a diventare il CIO di quell’azienda.
Attualmente lavora come consulente. Nel tempo libero scrive racconti e romanzi.
Tra le sue opere pubblicate per ilmiolibro.it: Evaristo e altri racconti, Evaristo (edizione teatrale), Virginia, L’onore è Salvo, Delitto preventivo e Le donne di Gloria.