Un Istituto protagonista di un saggio, raccontato dai ricordi di quanti lo hanno frequentato, sia da docenti sia da studenti, o comunque, negli anni, hanno avuto modo di conoscerlo: è l’ITAS di Matera, al quale il giornalista Filippo Radogna ha dedicato Scuola, economia e territorio. L’Istituto Tecnico Agrario “Gaetano Briganti” di Matera (Altrimedia Edizioni, prefazione di Giampaolo D’Andrea), un saggio presentato in mattinata nella città dei Sassi all’interno dell’Istituto.
Radogna, lui stesso ex studente dell’ITAS, tramite documentazione d’archivio, ricerche e racconti, progetti, cronaca, aneddoti, esperienze biografiche, ognuna con il suo valore, ha riannodato i fili del percorso di una Scuola che, arrivando al presente, ha fornito un concreto contributo al progresso civile, sociale ed economico del Materano.
Insieme al curatore del volume sono intervenuti la dirigente scolastica Carmela Gallipoli, il consigliere del ministro della Cultura Giampaolo D’Andrea, il presidente della Provincia di Matera Piero Marrese, il presidente del Collegio provinciale dei Perito Agrari di Matera Giuseppe Silvaggi e la direttrice editoriale di Altrimedia Gabriella Lanzillotta.
Scuola, economia e territorio. L’Istituto Tecnico Agrario “Gaetano Briganti” di Matera oltre alle testimonianze di capi d’Istituto, docenti e personalità contempla anche gli interventi del presidente Marrese e della dirigente Gallipoli è diviso in quattro parti: la prima ripercorre la storia dell’Istituto e ha un approfondimento su Gaetano Briganti; la seconda raggruppa le testimonianze degli ex dirigenti scolastici, ex alunni e delle personalità che in qualche modo hanno avuto a che fare con l’ITAS, la terza è una galleria di immagini e rassegna stampa, la quarta comprende in progetti scolastici realizzati nell’anno scolastico 2021/2022. Il volume ha inoltre una scheda approfondita su docenti e personale in servizio quest’anno.
Tre nuovi titoli nel catalogo di Altrimedia Edizioni: si tratta dei romanzi A calci e morsi di Maddalena Bonelli e Il sottile equilibrio della ragione di Alessandro Baradel e del saggio curato da Filippo RadognaScuola, economia e territorio. L’istituto Agrario “Gaetano Briganti” di Matera.
A calci e morsi di Maddalena Bonelli, ambientato tra gli anni ’30 e ’40 a Grassano, è un romanzo corale sull’umanità di gente umile che si misura con gli alti e bassi dell’esistenza e fa fronte, come può, a tragedie improvvise. Tra i protagonisti, Cenzino e Rocco, amici fin da piccoli; Ciccillo innamorato di Lucietta, per sposarla deve rinunciare alla sua famiglia; suo fratello Pasquale che sceglie di andare a combattere. Per loro la strada è stata maestra di vita, poi la vita ha presentato il conto tradendo i loro sogni. Maddalena, invece, è andata avanti tra figli, aborti e la durezza di una quotidianità pesante, un destino per niente clemente e i lutti portati dalla guerra.
Maddalena Bonelli, nata a Grassano e residente a Matera. Laureata in Medicina e chirurgia, specializzata in Neuropsichiatria Infantile è stata Pediatra ospedaliero a Matera fino al 2015, ora libero professionista e medico di bordo supplente.
Come scrittrice ha esordito nel 2013 con la raccolta di poesie Giorni scalzi (III premio Franz Kafka 2014). Nel 2020 ha scritto il romanzo Ciro nella grotta dei pipistrelli.
Ha pubblicato saggi, racconti e poesie su riviste nazionali e qualche articolo per giornali on line. È referente Sud-Italia per l’Associazione Medici scrittori Italiani.
Scuola, economia e territorio. L’Istituto Tecnico Agrario “Gaetano Briganti” di Matera (prefazione di Giampaolo D’Andrea) è il titolo del libro curato dal giornalista e scrittore Filippo Radogna.
Si tratta di un testo che, raggruppando documentazione d’archivio, ricerche e racconti, progetti, cronaca, aneddoti, esperienze biografiche, ognuna con il suo valore, riannoda i fili del percorso di una Scuola che, arrivando al presente, ha fornito un concreto contributo al progresso civile, sociale ed economico del Materano.
“Un’opera collettiva – spiega il curatore – narrata da alcuni dei tanti che con l’ITAS della Città dei Sassi hanno interagito sia in veste di capi d’Istituto o docenti, di personalità che nei vari ruoli hanno avuto rapporti con la Scuola e ovviamente dagli ex alunni.
Come numero, non potendo che essere un campione simbolico, sono “solo” quaranta riflessioni. Sotto l’aspetto metodologico gli interventi, che coprono tutti i decenni di vita dell’ITAS Briganti, sono stati inseriti nel libro tenendo conto del periodo in cui si sostanzia il rapporto del testimone con la Scuola”.
Nel testo anche un capitolo interamente dedicato alla rassegna stampa riguardante l’Istituto e alle immagini più rappresentative dello stesso.
Filippo Radogna (Matera 1964), dopo gli studi intermedi all’ITAS “G. Briganti” di Matera si è laureato in Scienze Politiche all’Università di Bari con una tesi dal titolo La trasformazione della società contadina. Politica ed economia in Basilicata. Funzionario della Direzione Generale Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Basilicata, è giornalista professionista. Tra le varie testate ha collaborato con i quotidiani L’Umanità, il Corriere del Giorno, il Roma e con il magazine specializzato L’Informatore Agrario. Già redattore dell’Ufficio stampa della Giunta Regionale di Basilicata, attualmente scrive per il quotidiano La Nuova del Sud e per il mensile on line Agrifoglio. Ha pubblicato saggi di storia e attualità e ha ricevuto diversi riconoscimenti letterari. Con l’antologia di racconti L’enigma di Pitagora e altre storie (Altrimedia Ed.) ha vinto il Premio della critica “E. Vegetti”.
Nel romanzo Il sottile equilibrio della ragione non tutto è come sembra: la scrittura di Alessandro Baradel, densa di contorni noir, mostrerà una realtà diversa.
Il protagonista è Jean-François Gauthier, trentottenne, editorialista per un importante quotidiano francese. Siamo a Parigi nei primi anni ’80. Per lui, giorni e giorni di precarietà psicologica, la spirale dell’alcol per placare la depressione. Fresco di separazione dalla moglie, incontra una ragazza molto bella e molto misteriosa, Marie che, nonostante conviva con Gérôme, ripete a François di amarlo. La relazione tossica con Marie, fatta di improvvise sparizioni, slanci di passione e giornate cariche di ansia ben presto sostituirà lo stato depressivo del protagonista.
Alessandro Baradel nasce a San Donà di Piave, in provincia di Venezia, nel maggio del 1974. Dopo una prima giovinezza non facile, assolto il servizio militare, decide di trasferirsi dai nonni e di riprendere gli studi in concomitanza con il lavoro. Si trasferisce nel Regno Unito, dove vi rimane per quasi sette anni. Proprio a Londra, su spinta di una amica italiana che per prima crede in lui, comincia ad abbozzare il suo primo romanzo. Al rientro in Italia svolge diverse mansioni, cambiando spesso lavoro, alla continua ricerca del suo posto nel mondo, ma è nella scrittura che trova il suo essere, la sua autenticità.
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