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Bagno di folla a Matera per la "prima" di Libri in Terrazza: protagonista “Palazzo Malvinni Malvezzi nel suo disegno antico e moderno” a cura di Isabella Marchetta e Pierluigi Moliterni

Bagno di folla a Matera per la “prima” di Libri in Terrazza: protagonista “Palazzo Malvinni Malvezzi nel suo disegno antico e moderno” a cura di Isabella Marchetta e Pierluigi Moliterni

Taglio del nastro ieri a Matera in una terrazza San Francesco gremita per Libri in Terrazza, il Festival culturale promosso fino al 10 settembre dall’agenzia di comunicazione Diotima con Altrimedia edizioni Liberalia ETS, con il patrocinio del Comune di Matera, della Provincia di Matera e della Regione Basilicata, in collaborazione con Silent Book Club Matera, Arti Visive Gallery, Amabili Confini, il fotografo Michele Morelli e l’autore Francesco Sciannarella. Partner tecnico Falegnameria Colacicco e Media partner la testata giornalistica online TuttoH24.

Nella prima serata è stato presentato “Palazzo Malvinni Malvezzi nel suo disegno antico e moderno” a cura di Isabella Marchetta Pierluigi Moliterni. L’editore Vito Epifania ha dialogato con i curatori e le autrici Eleonora Carmela Bianco e Mariagrazia Di Pede. Dopo l’introduzione della direttrice editoriale di Altrimedia Edizioni, Gabriella Lanzillotta, che ha letto un messaggio del presidente della Provincia Piero Marrese, impossibilitato a presenziare per sopraggiunti impegni è intervenuto per i saluti il sindaco Domenico Bennardi.

Dal lavoro corale di un gruppo di studiosi, nutrito di competenze e passione, nasce questa sintesi di dati che suggeriscono un “percorso di visita” in uno dei palazzi storici più importanti e antichi della città di Matera, riaperto ufficialmente a settembre 2021 dopo una ristrutturazione principali palazzi storici della città di Matera. Pensato per “rendere fruibile” il sapere senza tradire né il rigore scientifico del ricercatore né la responsabilità e la compartecipazione di chi legge, il volume intreccia la lettura del complesso architettonico, i contenuti artistici, il contesto storico-culturale in cui fu generato e la saga familiare legata alla famiglia che lo abitò per secoli. L’edificio, sito in piazza Duomo, appartenne alla nobile famiglia dei Malvinni-Malvezzi sino al 1960, anno in cui la proprietà passò alla Provincia di Matera, che lo destinò a sede del Liceo Scientifico fino al 1972 e quindi a sede del Conservatorio musicale fino ai primi anni ’80.

Per Libri in Terrazza Off – La Cultura in Piazza sono iniziati i Laboratori di fotografia curati da Michele Morelli, l’iniziativa promossa da Silent Book Club Matera, il presidio per la Biblioteca Stigliani con gli Amici della Biblioteca ed è stata presentata la mostra sul libro d’artista a cura di Arti Visive Gallery.

Libri in Terrazza torna questa sera alle 20 con “Rette Parallele”, la nuova silloge di Emilio Gerardo Giugliano che per l’occasione sarà intervistato dalla direttrice editoriale di Altrimedia Edizioni Gabriella Lanzillotta e dal poeta Domenico Brancucci. Alle 21 Rossella Montemurro, autrice di “Galoppando contro vento. I Western Haflinger di Emanuele Lamacchia”, dialogherà con Emanuele Lamacchia.

Durante Libri in Terrazza Off, dalle 18 alle 21 nello Studio Arti Visive in via delle Beccherie n.41 sarà possibile visitare una rassegna internazionale sul libro d’artista mentre prosegue il laboratorio di fotografia curato da Michele Morelli.

"Remember me - Quando la memoria diventa pittura": inaugurazione della mostra di Eustachio Lionetti il 16 ottobre a Matera nelle scuderie di Palazzo Malvinni Malvezzi

“Remember me – Quando la memoria diventa pittura”: inaugurazione della mostra di Eustachio Lionetti il 16 ottobre a Matera nelle scuderie di Palazzo Malvinni Malvezzi

 

L’agenzia di comunicazione Diotima srl, con il patrocinio gratuito della Provincia di Matera, che ha concesso i locali, e il patrocinio gratuito del Comune di Matera, organizza la prima personale dell’artista Eustachio Lionetti dal titolo “Remember me – Quando la memoria diventa pittura”. La mostra, curata dalla storica dell’arte Margherita Cosentino sarà presentata da Maristella Trombetta, docente di Estetica e Storia della critica d’arte presso l’Università degli studi di Bari, il 16 ottobre p.v. alle 19 nelle Scuderie di Palazzo Malvinni Malvezzi in piazza Duomo a Matera.

Un viaggio tra i ricordi, un ritorno alle memorie del passato narrate da un ’indole sensibile e pacata a tratti poetica che si esprime attraverso il filtro della memoria collettiva. È l’arte di Lionetti un pittore, un naturalista, un realista che dipinge non solo per un’intima necessità ma anche per il desiderio di rendere omaggio alla propria terra, alla propria città, Matera, evocando atmosfere interne ed esterne che il colore trasmuta in sintesi compositiva ed equilibrio visivo. Paesaggi aerei illuminati dai mutamenti delle ore o dalle stagioni, ambienti intimi e autentici dai toni materialmente intensi, genti del passato immortalate in azioni quotidiane o in abitazioni rurali della caratteristica “civiltà contadina”. Lionetti si muove sicuro in questo “altrove” passato perché prospero di riflessi memoriali e stimoli olfattivi che un tempo veleggiavano nell’aria tanto intensi e capaci di condurlo verso una istantanea soluzione cromatica. La sua arte spoglia di enfasi e illusioni, di alterazione o deformazione della realtà, è oggi racchiusa in questa mostra curata dalla storica dell’arte Margherita Cosentino.

“Opere – scrive la curatrice nella prefazione al Catalogo pubblicato dalla casa editrice Altrimedia – la cui originalità non è data da un’acquisizione astratta della realtà, bensì dalla capacità di imprimere sulla tela lo stesso scatto storico da lui prescelto, lo stesso soggetto, lo stesso ambiente, la stessa autentica gestualità. Duplica pittoricamente l’arte della fotografia. Ogni “foto-pittura” di Lionetti presente nella sezione “Remember me” ha un rigore compositivo privo di reinterpretazione e contorni pittoreschi. La sua originalità prende spunto da un passato storico rappresentativo già immortalato da artisti interdisciplinari e fotoreporter quali David Seymour, Fosco Maraini, Mario Carbone, Domenico Notarangelo, Rosario Genovese. È in sostanza – conclude – una pittura intimista, materica e quasi autobiografica che si lascia condizionare in modo determinante dal modello ispiratore e dove nulla è lasciato al caso”.

La personale di Lionetti si articola in tre sezioni: “Landscape” che comprende le opere legate al paesaggio contemporaneo lucano in cui vengono presentati lavori eseguiti con la tecnica esecutiva a matita e con la pittura ad olio; “Remember me” la sezione più corposa è suddivisa in due momenti essenziali: “Family Rooms” che raccoglie i dipinti relativi a scene d’interni e ambienti intimi, in cui Lionetti descrive con forti pennellate e con molta accuratezza nei toni e nelle sfumature cromatiche l’ambiente interno rustico, gli utensili, le stoviglie, i mobili, i personaggi poveramente vestiti, la stessa realtà sociale, segue “Together” che include scene di vita quotidiana vissute nei vicoli e nelle campagne rurali. Egli ricalca le forme, quasi le maneggia al tatto come se fossero creta e le carica di pennellate vivide e luminose come se avesse dentro un realismo a tratti nostalgico. L’ultima sezione è “Still Life” in cui l’artista presenta lavori di “Natura morta” eseguiti in uno scenario immaginario puramente soggettivo. In altri termini, Lionetti osserva, scruta, analizza e infine trasmuta l’immagine in una armonica composizione che trova nella pittura la sua massima espressione narrativa.

“Remember me” ha il patrocinio dell’Amministrazione provinciale di Matera che ringraziamo – ha sottolineato l’amministratrice della Diotima srl, Gabriella Lanzillotta – per gli straordinari e suggestivi spazi delle Scuderie di Palazzo Malvinni Malvezzi messi a disposizione, e del Comune di Matera che ha così inteso riconoscere ai lavori di Lionetti la qualità di un omaggio artistico intenso e appassionato alla città dei Sassi.”

La mostra resterà aperta tutti giorni (orari 10.30-13 e 17-30-20) fino al 31 ottobre.

Eustachio Lionetti è nato nel 1954 a Matera. Dopo aver frequentato gli studi di Economia a Siena, nel 1979 si trasferisce a Milano dove vive e lavora fino al 2015. Dal 1980 inizia a dedicarsi allo studio della pittura e del disegno. Frequenta un corso serale presso l’Accademia di Brera ma, a causa dell’intenso impegno lavorativo, è costretto a rinunciarvi. Molti anni dopo, prosegue la sua formazione artistica presso la N.A.B.A., (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano). Qui trova un ambiente innovativo e fuori dagli schemi accademici. Partecipa a due mostre collettive: una presso la stessa N.A.B.A. e l’altra, presso l’Istituto Vinci di Gallarate (VA). Nel 2015 con la sua famiglia, torna a stabilirsi nella sua città d’origine, Matera. Finalmente affrancato dagli impegni lavorativi, si dedica totalmente alla sua arte. Nel suo “studio-rifugio” opera da autodidatta e realizza alcuni lavori che poco più tardi, verranno esposti in occasione della Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea nella collettiva di Casa Cava presso Matera. Il forte richiamo dei ricordi dell’infanzia, vissuta nei Sassi, lo induce a intraprendere un percorso di ricerca sociale e antropologica, scoprendo e scegliendo foto storiche di scene di vita nei Sassi a partire dal Dopoguerra. Questo materiale e altri lavori “En plein air” costituiranno la fonte per la sua prima esposizione personale, nella quale emerge, al centro, la figura del contadino nel suo habitat: l’unicum dei Sassi di Matera. L’artista ha voluto rendere omaggio alla città e a tutti i cittadini che non hanno abitato nei “vicinati” dei Sassi. L’esserci nato, aver vissuto la sua infanzia nelle case grotta correndo per le ripide scalinate e respirando gli odori delle case contadine, ha consentito di rappresentare attraverso la sua arte figurativa gli assolati paesaggi, le tante tonalità dei grigi e dell’ocra della calcarenite, i volti tristi dei bambini, le scene quotidiane di vita. Questa produzione pittorica, oltre che un intento introspettivo, costituisce una tappa importante per il suo viaggio nel territorio dell’arte.

“I pipistrelli dell’Italia meridionale. Ecologia e conservazione”  il nuovo titolo della collana “Tutta la terra abitata” di Altrimedia Edizioni

“I pipistrelli dell’Italia meridionale. Ecologia e conservazione” il nuovo titolo della collana “Tutta la terra abitata” di Altrimedia Edizioni

Da Dracula a Batman, sono da sempre nell’immaginario collettivo a metà tra repulsione e simpatia. Questa volta i pipistrelli sono i protagonisti del volume di Pier Paolo De Pasquale “I pipistrelli dell’Italia Meridionale” edito da Altrimedia.

Il libro sarà presentato in anteprima mercoledì 17 aprile, alle ore 19, a Bari presso l’Associazione Terre del Mediterraneo in via Piave 59. Dopo i saluti di Francesca Aquilino (presidente dell’Associazione Terre del Mediterraneo), Gabriella Lanzillotta (editrice) e Giovanni Zaccaria (Servizio Parchi e Tutela della Biodiversità Regione Puglia), l’autore dialogherà con il vicepresidente dell’Associazione Terre del Mediterraneo Rocco Labadessa.

“In un momento storico in cui il tema ambientale e quello della tutela della biodiversità sono seriamente a rischio, Altrimedia Edizioni – sottolinea l’editrice Gabriella Lanzillotta –  ha ritenuto importante offrire un contributo per provare a recuperare il senso di un Pianeta che ospita la vita in tutte le sue varietà biologiche, genetiche e culturali, missione della collana Tutta la terra abitata. Il volume “I pipistrelli dell’Italia meridionale. Ecologia e conservazione” di Pier Paolo De Pasquale, infatti, arricchisce la storica collana di Altrimedia sia sotto il profilo dei contenuti, questo nuovo titolo va ad affiancarsi a quello dedicato al falco grillaio, sui rondoni e sui rapaci del Pollino, che di quello grafico, abbiamo infatti lavorato al restyling degli elementi che caratterizzano il progetto editoriale nel suo complesso.”

I pipistrelli sono mammiferi molto specializzati, capaci di volare e di localizzare le prede nell’oscurità attraverso un sofisticato biosonar, adattamenti che hanno contribuito in modo significativo al loro successo evolutivo. Il libro di De Pasquale descrive i principali aspetti della biologia e della storia naturale di questi affascinanti animali, focalizzandosi sull’ecologia e le problematiche di conservazione delle diverse specie nelle regioni dell’Italia meridionale, un territorio  fragile, estremamente vario e ricco di biodiversità. Il testo è ricco di  fotografie di pipistrelli, tutte scattate in habitat naturali, ad animali catturati da ricercatori autorizzati per le attività di cattura temporanea a fini scientifici – la cattura dei pipistrelli è infatti proibita per legge, previa autorizzazione rilasciata dagli organi competenti.

Pier Paolo De Pasquale, laureato in Scienze Naturali e specializzato nello studio della chirotterofauna, svolge la libera professione di consulente faunista. Negli anni ha maturato una rilevante esperienza professionale, occupandosi della progettazione di Piani di Gestione dei Siti Natura 2000, studi d’impatto ambientale, ricerche faunistiche in numerosi Parchi Nazionali dell’Italia meridionale, tra cui il PN del Pollino, PN dell’Appennino Lucano, PN del Gargano, PN dell’Aspromonte. Inoltre, ha partecipato a diversi monitoraggi scientifici nell’ambito di progetti per la conservazione della natura (programma LIFE+ Natura e Biodiversità). Dal 2008 è socio del Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri (GIRC) e dell’Associazione Teriologica Italiana (A.T.It.). I suoi interessi scientifici sono orientati sull’ecologia, la distribuzione e la conservazione delle popolazioni di chirotteri dell’Italia meridionale. È autore e coautore di diversi articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali, atti di convegno e delle linee guida redatte dal GIRC, per la valutazione dell’impatto degli impianti eolici sui chirotteri in Italia.

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A Policoro confronto a più voci sulle suggestioni del paesaggio nella presentazione del libro “I muri parlano”

A Policoro confronto a più voci sulle suggestioni del paesaggio nella presentazione del libro “I muri parlano”

Il valore intrinseco del paesaggio, le sue suggestioni, la possibilità di scoprire zone del nostro territorio leggendo una storia, perdendoci nelle descrizioni che, a uomini e donne, affiancano altre prospettive, panorami, scenari mai svincolato dalla storia che quei luoghi racchiudono.

È questo il senso della collana Paesaggi Raccontati – nata sulla scia dell’omonimo progetto dedicato alla narrazione dei territori che Diótima, società proprietaria del marchio Altrimedia Edizioni, ha realizzato assieme ad altri partner di livello internazionale -, della quale fa parte il nuovo libro di Vincenzo Maida “I muri parlano. Montalbano, tra passato, vicoli e destini” presentato sabato scorso nella Biblioteca comunale di Policoro.

“In Le Goff la grande storia e la piccola storia avevano sempre intrecci profondi. – ha sottolineato l’editrice Gabriella Lanzillotta – Le Goff aveva grande consapevolezza che un popolo non può restare privato del racconto della propria storia, una memoria «che gli storici si sforzano, attraverso lo studio dei documenti, di rendere oggettiva, la più veritiera possibile: ma è pur sempre memoria. Non proporre ai giovani una conoscenza della storia che risalga ai periodi essenziali e lontani del passato, significa fare di questi giovani degli orfani del passato, e privarli dei mezzi per pensare correttamente il nostro mondo e per potervi agire bene». Ed è questo che, nel nostro piccolo abbiamo inteso fare con Paesaggi raccontati. L’intento è quello di narrare i territori attraverso diverse tecniche narrative: scrittura, ma anche tecniche pittoriche ispirate ai carnet des voyages, foto e video reportage.
La collana intende proporre testi innovativi, dove la narrazione dei luoghi non è solo descrittiva ma si imbeve di storie, di racconti, di gente.

“I muri parlano” descrive con passione quello che, nel corso degli anni, è accaduto nelle strade e nelle case del piccolo centro del Materano. L’autore, Vincenzo Maida, a metà tra cronaca e narrazione, ha ripercorso le vicende salienti che hanno interessato il suo paese e hanno reso protagonisti i montalbanesi”.

Forse non tutti sanno, infatti, che a Montalbano sono nati personaggi illustri: da Francesco Lomonaco, amico e maestro di Alessandro Manzoni e secondo padre Gabriele Ronzano ispiratore del romanzo più famoso della storia della letteratura italiana “I promessi sposi”, a Nicola Romeo fondatore della famosa casa automobilistica Alfa Romeo (palazzo Romeo è ancora esistente), da Rachele Cassano a Niccolò Fiorentino, da Felice Mastrangelo a Placido Troyli.

Maida, che nel suo libro ha descritto scorci che sono stati testimoni di storie d’amore e tradimenti pagati col sangue, segreti inconfessabili e vite eccezionali, ha parlato anche dello spirito di accoglienza che caratterizza oggi i montalbanesi, persone che non hanno alcun problema di integrazione con i tanti migranti presenti nella cittadina.

In sintonia con le parole di Gabriella Lanzillotta anche Maria Lovito e Anna Albino del Presidio del Libro intervenute insieme all’autrice delle illustrazioni del libro Mariangela Tripaldi. Nel corso della serata Gabriella Orofino ha letto alcuni brani tratti dal volume.

Con il cuore in mano, emozionare con la lettura

Con il cuore in mano, emozionare con la lettura

Qui troverete la galleria fotografica dell’evento

Il servizio su Rai3 Basilicata è andato in onda venerdì 24 edizione delle 19.30 (se il link non vi riporta direttamente al video dovete cercare Rainews TGR – Regione -Basilicata-Archivio TG del 24 aprile ore 19.30″):

Alcuni articoli sull’evento:

Presentazione “Caviardage, cercare la poesia nascosta”

Presentazione “Caviardage, cercare la poesia nascosta”

Proseguono gli appuntamenti con la passione per la cultura promossi da Altrimedia Edizioni. Si intitola “La Poesia è di tutti” l’evento organizzato per sabato 28 marzo, alle ore 18.30 presso Le Monacelle, nel corso del quale sarà presentato il libro di Tina Festa “Caviardage, cercare la poesia nascosta”.

“Oggi abbiamo bisogno di sperimentarci, di coltivare la nostra autostima al di fuori del sistema. In questo senso la didattica altra di Tina è liberatoria, ci rende indipendenti dagli schemi perché ci aiuta a rivalutare le emozioni e l’incredibile potere che queste hanno sulla nostra vita. Possiamo essere creativi in un modo tutto nostro e irripetibile – sottolinea l’editore Vito Epifania – e se impariamo a scoprire quello che è celato avremo fatto un passo avanti nella costruzione di un domani più a misura di persona.”Un momento di divertimento e creatività, moderato dal giornalista de “Il Quotidano della Basilicata” Antonio Corrado, che vedrà l’autrice Tina Festa dialogare con: Mariella Sciancalepore, docente di Lettere presso la Scuola Secondaria di I grado “Casavola-D’Assisi” di Modugno, formatrice certificata in Metodo Caviardage e poetessa;  Gabriella Capozza, docente di Lettere presso la Scuola Secondaria di I grado “N. Festa” Istituto Comprensivo “Padre Minozzi” di Matera e diversi studenti sempre dell’Istituto Comprensivo “Padre G. Minozzi”. Creato e diffuso in Italia da Tina Festa, il Metodo è utilizzato da insegnanti nelle proprie classi o da formatori certificati che, in qualità di esperti esterni, propongono laboratori singoli o corsi in scuole di ogni ordine e grado a partire dalla Scuola Primaria. Il Metodo Caviardage al quale il libro fa riferimento, racchiude diverse tecniche di scrittura creativa poetica che aiutano a scrivere poesie e pensieri partendo da testi già̀ scritti: superato il blocco del foglio bianco, si procede liberamente su pagine strappate da libri da macero, articoli di giornali e riviste, ma anche testi in formato digitale. “Il libro ha cominciato a prendere forma nell’estate del 2013. A luglio di due anni fa, – racconta l’autrice, Tina  Festa  – nelle fresche ore del mattino, in una casetta di fronte al mare, ho preso in mano gli appunti delle mie lezioni per creare un lavoro da poter condividere con tutti. Di quelle meravigliose giornate ricordo le ore passate in spiaggia con il mio piccino e la grande energia creativa che mi ha pervaso permettendomi di tirar fuori dal cassetto uno dei miei sogni.  Nei mesi successivi i feedback ricevuti da artisti e docenti hanno arricchito il testo con nuove immagini e documenti.” “Felicità è tornare in una casa vuota dopo una giornata faticosa – ha scritto Mariella Sciancalepore, insegnante e relatrice della serata – e trovare il libro che aspettavi da sempre. A primo impatto è più bello di come lo immaginavo. Maneggevole e al tempo stesso prezioso. “Bello da tenere in mano, riposante” è stato il giudizio di mio marito. I miei complimenti all’editore. A te nemmeno li faccio. Poi per me è… ho aperto la pagina con le mie cose e l’ho richiusa per l’emozione. La tecnica di base si contamina con svariate tecniche artistiche espressive (quali il collage, la pittura, l’acquarello, ecc.) per dar vita a poesie visive: piccoli capolavori che attraverso parole, segni e colori danno voce a emozioni spesso difficili da esprimere nel quotidiano. Il Metodo può essere utilizzato per se stessi, come pratica di benessere, all’interno di percorsi scolastici, per attività artistiche o di intrattenimento ludico-espressivo e in ambiti terapeutici come in arte terapia e counseling.

Presentazione "Sedimenti". Quale ruolo per i Sassi di Matera?

Presentazione "Sedimenti". Quale ruolo per i Sassi di Matera?

Raccontiamo i Sassi e la città di Matera con personaggi nuovi, con un vissuto declinato al presente, con storie della città, il tempo del materiale preso in prestito, anche se famoso, è finito. Servono autostima, creatività e responsabilità.

“Il nuovo libro di Francesco Sciannarella, “Sedimenti”, – introduce l’editore Vito Epifania nel corso della presentazione di venerdì scorso presso Casa Cava -, ha soprattutto il pregio di avere “riempito” la scena di Matera con materani, con gente e vite del luogo che di “remake” non hanno davvero nulla. Perché la questione sulla quale si è inteso avviare una riflessione è tutta lì: che ne vogliamo fare dei Sassi e della futura Capitale Europea della Cultura? Vogliamo ancora che gli antichi rioni vengano celebrati perché identici a una Gerusalemme che non esiste più o decidiamo di scrivere pagine nuove?”
“Se ci interessa esclusivamente l’economia che i Sassi possono generare e l’aspetto della loro tutela non rientra nelle nostre preoccupazioni, allora va bene tutto, persino il clamore che terribili fatti di cronaca, come quelli raccontati da Sciannarella, provocano. Ma allora, senza regole che definiscano l’ambito entro il quale muoversi, – evidenzia Gigi Esposito dell’Onyx Jazz Club – la luce di cui stiamo brillando sarà destinata a consumarsi nel giro di poco. La metafora del cerino che brucia, che inizialmente abbaglia e subito dopo lascia al buio, sintetizza il rischio nel quale stiamo incorrendo.” La provocazione di Gigi Esposito, però, non sostiene una visione museale e recalcitrante al nuovo, quanto piuttosto un atteggiamento “eticamente responsabile” che chiama a raccolta tutti i cittadini, abitanti dei Sassi e non. Una sorta di patto sociale che rivendichi un protagonismo sano per il quale tutti, piccole o grandi produzioni che siano, devono impegnarsi a rispettare le regole.

Il cinema e le sue mille possibilità di riscatto giocano un ruolo chiave, è evidente, ma si avverte l’urgenza di definire un percorso chiaro che non sacrifichi il territorio ma che lo valorizzi. A questo proposito il direttore del Lucania Film Festival, Rocco Calandriello, ha sottolineato come: “pretendere che le produzioni cinematografiche assicurino l’adozione del modello eco friendly offre certezze sul rispetto e la cura dell’ambiente. Dobbiamo entrare nella logica di non subire, ma di guidare il progetto di sviluppo del nostro ambiente.” Un ambiente che richiama tanti altri ambienti: “un iperluogo – dice Francesco Marano della Università della Basilicata – che rischia di perdere la sua storia, il suo passato. La memoria orale interrompe il suo corso quando non c’è più chi la tramanda, per questo il museo demo-etno-antropologico ricopre un ruolo fondamentale. A partire dal passato si vive un presente e si costruisce un futuro che non è nostalgico di qualcosa che non c’è più, perché forte di quella identità è capace di andare oltre.”

E sono, appunto, sensazioni vissute nell’infanzia a ispirare i tre racconti di Sciannarella Accalappiacani, Piove e Avana Club. Un riemergere di piccole paure, il passato, che si nutrono di storie nuove, il presente. Dunque siamo il nostro passato, eliminarlo o far finta che la sua ora sia giunta al termine sarebbe puerile e da irresponsabili, ma dobbiamo anche narrare il nostro presente partendo da qui, avendo cura di ridare senso e importanza alla memoria. “Sono legato a questa città e ai Sassi da una profonda passione. Assieme a questo affetto crescente per i vecchi Sassi, dove amo ancora oggi immaginare i secolari passaggi di uomini e animali, è cresciuto – afferma Francesco Sciannarella – anche il mio piacere per la scrittura, una passione nata nell’adolescenza. E questi due percorsi affettivi non potevano che incontrarsi prima o poi nella mia vita. A darne manforte è stato l’essere incappato – fortunatamente – nel teatro in vernacolo materano, che mi ha dato la possibilità, oltre che di conoscere davvero il modo di parlare di mio padre e dei miei nonni – se pur in una veste artistica – anche di scrivere due storie che hanno mescolato la finzione del palcoscenico con la realtà dei Sassi. La prima commedia era ambientata nei giorni del 21 settembre ’43 e la seconda nel periodo della rivoluzione culturale del ’68. E da una trasposizione della prima commedia (Il vicinato) ho scritto il mio primo libro, Nel cuore dei Sassi (Altrimedia Edizioni).

Non mi è bastato. Ho continuato a produrre kilobyte di storie, il piacere per la scrittura è cresciuto e continua a crescere ogni giorno e io assieme ad esso. Questa ineluttabile duplice passione, per la scrittura e per i Sassi, ma soprattutto Matera nella sua interezza, hanno continuato a essere lo sfondo delle mie storie.” Perché, dunque, non ripartire da qui?

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