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Quando l'archeologia emoziona: Lara Croft/Isabella Marchetta si racconta

Quando l’archeologia emoziona: Lara Croft/Isabella Marchetta si racconta

“Penso con la testa e vivo con il cuore. Ragione e sentimento spesso sono vissuti in antitesi e, nel rigore di essere ligi, non riusciamo a trovare una sintesi. Poetizzare le cose, invece, le rende meravigliose. Poetizzare le cose della vita ci dà una grande mano”.
Quella della nostra Lara Croft, Isabella Marchetta, è una scienza poeticizzata: la passione di Isa per l’archeologia non solo le permette di sdrammatizzare, sempre, ma anche di trasmettere emozioni. In “Quando Lara Croft arrossi” (Altrimedia Edizioni, collana ArcheoComunicazione) l’archeologia ha un volto nuovo, fresco, “alla portata di tutti”. È emerso nel corso dell’incontro sul tema “Dialogo sulla comunicazione in archeologia e l’archeologia del paesaggio” organizzato venerdì 21 settembre da Altrimedia Edizioni nella sala Laura Battista della Biblioteca provinciale Matera.
Con la spontaneità che la caratterizza, la Marchetta ha risposto alle domande dell’editrice, Gabriella Lanzillotta.
Quest’ultima ha raccontato come non ha avuto alcun dubbio nel pubblicare il volume quando le era stato proposto dall’autrice: “Uno dei problemi del nostro tempo è non riuscire a pensare al futuro perché non abbiamo contezza del passato. Ho visto nel suo libro un recupero del passato con amore. È stato lampante il suo amore per l’archeologia”, ha affermato la Lanzillotta.
La chiacchierata informale tra la Marchetta e la Lanzillotta ha evidenziato quanta archeologia ci sia in ognuno di noi e quanto questa disciplina sia profondamente ancorata al presente, alle vite di chi, di volta in volta, gravita attorno ai cantieri – luoghi per niente femminili ma che, grazie al carattere forte e alla tenacia dell’autrice, archeologa di professione, sono diventati la sua seconda casa. Del resto, dalle sue parole: “Lara Croft – seducente, succinta e combattiva – non è forse l’Indiana Jones delle femmine?”

Lara Croft nella "patria del croccantino"

Lara Croft nella “patria del croccantino”

San Marco dei Cavoti, “patria del croccantino” – hanno infatti sede numerose aziende nelle quali si produce artigianalmente un gustosissimo torrone con materie prime ricercate – e, soprattutto, territorio in cui sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici: non poteva esserci cornice migliore nel Beneventano per le avventure di Lara Croft.

Domenica scorsa “Quando Lara Croft arrossì” di Isabella Marchetta è stato presentato nell’ambito della manifestazione culturale “Un’Estate Gavota” organizzata dalla “SannioFortorEuropa”, società per la promozione della cultura e dello sviluppo sostenibile nel Museo “Modern” di Palazzo Jelardi.

L’autrice, archeologa di professione, ha raccontato – dialogando con Stefano Stisi, presidente dell'”Associazione noi del ’63 e dintorni” e con l’editore Vito Epifania – alcuni degli aneddoti riportati nel libro.

In particolare, Marchetta si è soffermata sul legame con la propria regione, la Basilicata, un legame prima di tutto affettivo che si è ulteriormente rafforzato intraprendendo una professione singolare. L’amore verso la Basilicata si èa intrecciato al suo sguardo da archeologa: “La mia Basilicata ha due strade la Jonica di bambina e la Bradanica di archeologa. – si legge in “Quando Lara Croft arrossì” – Alla Basentana voglio dare invece un grande compito: quello di strada da camminare. Le strade della Basilicata hanno il nome dell’acqua che seguono nel loro percorso. Gli uomini moderni ne hanno ricalcato la pioniera traccia, la via furba e veloce degli antichi fiumi e quella aperta e convergente del mare”.

Tuttavia, l’autrice, offrendo uno spunto di riflessione sul binomio giovani-lavoro ha aggiunto di non riuscire a percorrere spesso queste strade così familiari.

Se è vero che si dà per scontato di dover lasciare la propria città per lavorare, è anche vero che in molte realtà del Sud ci sarebbero potenzialità enormi di cui riappropriarsi. Come ha sottolineato Sisti, i nostri piccoli comuni hanno identità e particolarità che, se colte costituirebbero opportunità preziose per i giovani, evitando loro di fare scelte drastiche: “La vera America è qui da noi, nella ricchezza dei piccoli borghi che solo un circolo virtuoso permetterebbe di “sfruttare” in senso positivo”.

Un'atmosfera piacevole e informale per la presentazione potentina di "Quando Lara Croft arrossì"

Un’atmosfera piacevole e informale per la presentazione potentina di “Quando Lara Croft arrossì”

È stata un’atmosfera piacevole e informale ad accompagnare, sabato scorso a Potenza, nel Museo archeologico provinciale “M. Lacava”, la presentazione del libro di Isabella Marchetta “Quando Lara Croft arrossì. L’ordinarietà straordinaria di un’archeologa” di Isabella Marchetta.

Piacevole perché l’autrice, così come traspare dal libro, ha fatto in modo che si superassero, con aneddoti e ironia, i luoghi comuni che l’archeologia spesso porta con sé; informale perché, nonostante un autorevole parterre di relatori, l’affiatamento e la semplicità hanno dato vigore ad una serata all’insegna della passione per gli scavi, l’antichità, il passato millenario.

Dopo i saluti di Anna Grazia Pistone, funzionario archeologo del Museo, sono intervenuti Katia Lacerra (Presidente Associazione GIAA Basilicata), Lucia Colangelo (Archeologa, Associazione GIAA Basilicata) e Vito Epifania (Casa Editrice Altrimedia) mentre la giornalista Anna Mollica (Il Lucano Magazine) ha dialogato con la scrittrice.

Archeologa specialista nella Tardantichità e Medioevo, Marchetta, materana, è archeologo da cantiere e ha nella Basilicata e nel Molise i suoi ambiti territoriali privilegiati di lavoro, non mancando però esperienze anche in Campania e Calabria. Collabora attivamente anche con strutture museali finalizzando la sua attività allo studio dei reperti da scavo e alle fasi di allestimento delle sedi museali.

L’archeologia del terzo millennio è descritta in modo inconsueto: storia e storie costruite sulle esperienze dirette dell’autrice, flash di vita vissuta tra cantieri e amici/colleghi sparsi per l’Italia. Non è un trattato per gli addetti ai lavori ma un libro in cui la routine dell’archeologo è descritta da racconti che la rendono familiare e permettono di superare riserve e preconcetti su una professione non semplice ma piena di fascino.

Come spiega l’autrice nel suo “Quando Lara Croft arrossì”, “le mie storie nascono da questo ordinario per me straordinario. E in questo libretto hanno il sapore un po’ nostalgico e un po’ divertito di un esperimento. Le dieci storie che ho raccolto sono piccoli episodi di vita: hanno un espediente dietro che è venuto fuori istintivo, senza intento costruito. È stato mosso dall’idea spontanea di comunicazione come necessaria trasmissione orale e corale della memoria collettiva, come azione di integrazione genuina, come premura per il patrimonio identitario, come strumento di propagazione “fragrante” di conoscenza, giammai affabulatorio, ma sempre empatico.

Accanto alla disciplina scientifica, infatti, tutto questo permea l’archeologia dei nostri tempi. Quella fatta di terra colloquiale della quale dobbiamo sentirci strumento per rispondere al diktat della trasmissione di sapere. Un sapere cittadino oltre che di scienziati.

Queste storie hanno il senso di un racconto intero, continuo e personale, suddiviso, solo per comodo, in dieci brani. Esattamente come l’archeologia sono un lungo racconto a piccoli episodi”.

Il volume, che contiene illustrazioni di Silvio Lorusso, ha il carattere dell’interazione con il lettore, per empatia e curiosità, ma anche per un curato apparato di oltre 50 note esplicative, 23 approfondimenti a tema e un ricco corredo di rimandi al web attraverso numerosi QR-code. Il volume inaugura la nuova collana di Altrimedia dal titolo ArcheoComunicazione ideata e curata da Isabella Marchetta.

Prossimo appuntamento in Basilicata con la presentazione del libro, il 16 aprile a Melfi alle 18 nel Museo Civico, Palazzo Donadoni in Vico Rispoli. Dopo i saluti di Livio Valvano, sindaco di Melfi. Interverranno Michele Sedile (Presidente Archeoclub Melfi), Vincenzo Fundone (Socio Archeoclub Melfi), Vito Epifania e Gabriella Lanzillotta (Casa Editrice Altrimedia). Dialogheranno con l’autrice Rosanna Ciriello (già funzionario MIBACT) e Filomena Nitti (Istituto Comprensivo P. Berardi – F.S. Nitti – Melfi).