Ogni presentazione si porta dietro il suo personalissimo bagaglio di sorprese e quella di Sant’Arcangelo ci piace presentarvela come un bell’esempio di resilienza e partecipazione attiva. Con Daniela Lella e il suo “Voci dal silenzio” ci siamo immersi in una realtà che vuole cambiare e, come il percorso del libro, non si arrende alle grandi difficoltà che un territorio del sud incontra per poter offrire una chance di futuro ai propri giovani. Lo sanno benissimo l’assessore, assolutamente non convenzionale, alla Cultura e al Turismo Lucia Finamore, la sua collaboratrice Nicoletta Costantino e l’intera giunta guidata da un sindaco anche lui “inconsueto”. Un gruppo di lavoro che ci crede e che anche attraverso la valorizzazione del contenitore biblioteca #spazioaperto, sta lanciando stimoli ed evidenze che le cose possono trasformarsi.
Una presentazione, dicevo all’inizio, che ha coinvolto tutti e che toccando con la dovuta sensibilità, sempre sincera, il tema della violenza di genere ha richiamato il protagonismo del pubblico. Insegnanti ma anche genitori che hanno messo sul tavolo le loro difficoltà e le loro iniziative per educare all’affettività e alla parità di genere; ma anche tante giovani donne che si sentono in cammino sulla strada di quell’autonomia che le fa vivere benissimo anche senza un uomo. Un confronto anche serrato che non ha omesso di ricordare i tanti ostacoli quotidiani che si incontrano, perché la mediazione tra persone e situazioni è sempre cosa complicata ma non impossibile. E quella dose di coraggio che l’autrice ha messo nel suo viaggio alla ricerca di perché, è lo stesso che Lucia Finamore ha sottolineato esserci nelle donne che subiscono per troppo tempo e che poi decidono di dire stop. In questa dimensione di lotta gli stereotipi si è inserito il flash mob dell’A.S.D. Liberti’s Gym di Teresa Liberti, un gruppo di donne che ha voluto contribuire alla riflessione ballando One Billion Rising*: l’invito globale a liberarsi «dalla prigionia, dall’obbligo, dalla vergogna, dal senso di colpa, dal dolore, dall’umiliazione, dalla rabbia, e dalla schiavitù» che ha fatto ballare miliardi di persone in giro per il pianeta. Anche noi a Sant’Arcangelo il 18 marzo “abbiamo” ballato per chiedere giustizia ancora una volta.
* Era il 2013 quando Eve Ensler, autrice del celebre I monologhi della vagina, lanciò in tutto il mondo una campagna rivoluzionaria, One Billion Rising: il punto di partenza era la drammatica statistica per cui una donna su tre in tutto il pianeta sarà picchiata o violentata nel corso della propria vita. L’obiettivo era far ballare e manifestare un miliardo di persone nel mondo, il giorno di San Valentino, per denunciare quella violenza e affermare la volontà di porvi fine. L’enorme successo della manifestazione, con adesioni da oltre 200 nazioni, ha trasformato One Billion Rising in un appuntamento annuale.