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Redazione

"Remember me - Quando la memoria diventa pittura": inaugurazione della mostra di Eustachio Lionetti il 16 ottobre a Matera nelle scuderie di Palazzo Malvinni Malvezzi

“Remember me – Quando la memoria diventa pittura”: inaugurazione della mostra di Eustachio Lionetti il 16 ottobre a Matera nelle scuderie di Palazzo Malvinni Malvezzi

 

L’agenzia di comunicazione Diotima srl, con il patrocinio gratuito della Provincia di Matera, che ha concesso i locali, e il patrocinio gratuito del Comune di Matera, organizza la prima personale dell’artista Eustachio Lionetti dal titolo “Remember me – Quando la memoria diventa pittura”. La mostra, curata dalla storica dell’arte Margherita Cosentino sarà presentata da Maristella Trombetta, docente di Estetica e Storia della critica d’arte presso l’Università degli studi di Bari, il 16 ottobre p.v. alle 19 nelle Scuderie di Palazzo Malvinni Malvezzi in piazza Duomo a Matera.

Un viaggio tra i ricordi, un ritorno alle memorie del passato narrate da un ’indole sensibile e pacata a tratti poetica che si esprime attraverso il filtro della memoria collettiva. È l’arte di Lionetti un pittore, un naturalista, un realista che dipinge non solo per un’intima necessità ma anche per il desiderio di rendere omaggio alla propria terra, alla propria città, Matera, evocando atmosfere interne ed esterne che il colore trasmuta in sintesi compositiva ed equilibrio visivo. Paesaggi aerei illuminati dai mutamenti delle ore o dalle stagioni, ambienti intimi e autentici dai toni materialmente intensi, genti del passato immortalate in azioni quotidiane o in abitazioni rurali della caratteristica “civiltà contadina”. Lionetti si muove sicuro in questo “altrove” passato perché prospero di riflessi memoriali e stimoli olfattivi che un tempo veleggiavano nell’aria tanto intensi e capaci di condurlo verso una istantanea soluzione cromatica. La sua arte spoglia di enfasi e illusioni, di alterazione o deformazione della realtà, è oggi racchiusa in questa mostra curata dalla storica dell’arte Margherita Cosentino.

“Opere – scrive la curatrice nella prefazione al Catalogo pubblicato dalla casa editrice Altrimedia – la cui originalità non è data da un’acquisizione astratta della realtà, bensì dalla capacità di imprimere sulla tela lo stesso scatto storico da lui prescelto, lo stesso soggetto, lo stesso ambiente, la stessa autentica gestualità. Duplica pittoricamente l’arte della fotografia. Ogni “foto-pittura” di Lionetti presente nella sezione “Remember me” ha un rigore compositivo privo di reinterpretazione e contorni pittoreschi. La sua originalità prende spunto da un passato storico rappresentativo già immortalato da artisti interdisciplinari e fotoreporter quali David Seymour, Fosco Maraini, Mario Carbone, Domenico Notarangelo, Rosario Genovese. È in sostanza – conclude – una pittura intimista, materica e quasi autobiografica che si lascia condizionare in modo determinante dal modello ispiratore e dove nulla è lasciato al caso”.

La personale di Lionetti si articola in tre sezioni: “Landscape” che comprende le opere legate al paesaggio contemporaneo lucano in cui vengono presentati lavori eseguiti con la tecnica esecutiva a matita e con la pittura ad olio; “Remember me” la sezione più corposa è suddivisa in due momenti essenziali: “Family Rooms” che raccoglie i dipinti relativi a scene d’interni e ambienti intimi, in cui Lionetti descrive con forti pennellate e con molta accuratezza nei toni e nelle sfumature cromatiche l’ambiente interno rustico, gli utensili, le stoviglie, i mobili, i personaggi poveramente vestiti, la stessa realtà sociale, segue “Together” che include scene di vita quotidiana vissute nei vicoli e nelle campagne rurali. Egli ricalca le forme, quasi le maneggia al tatto come se fossero creta e le carica di pennellate vivide e luminose come se avesse dentro un realismo a tratti nostalgico. L’ultima sezione è “Still Life” in cui l’artista presenta lavori di “Natura morta” eseguiti in uno scenario immaginario puramente soggettivo. In altri termini, Lionetti osserva, scruta, analizza e infine trasmuta l’immagine in una armonica composizione che trova nella pittura la sua massima espressione narrativa.

“Remember me” ha il patrocinio dell’Amministrazione provinciale di Matera che ringraziamo – ha sottolineato l’amministratrice della Diotima srl, Gabriella Lanzillotta – per gli straordinari e suggestivi spazi delle Scuderie di Palazzo Malvinni Malvezzi messi a disposizione, e del Comune di Matera che ha così inteso riconoscere ai lavori di Lionetti la qualità di un omaggio artistico intenso e appassionato alla città dei Sassi.”

La mostra resterà aperta tutti giorni (orari 10.30-13 e 17-30-20) fino al 31 ottobre.

Eustachio Lionetti è nato nel 1954 a Matera. Dopo aver frequentato gli studi di Economia a Siena, nel 1979 si trasferisce a Milano dove vive e lavora fino al 2015. Dal 1980 inizia a dedicarsi allo studio della pittura e del disegno. Frequenta un corso serale presso l’Accademia di Brera ma, a causa dell’intenso impegno lavorativo, è costretto a rinunciarvi. Molti anni dopo, prosegue la sua formazione artistica presso la N.A.B.A., (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano). Qui trova un ambiente innovativo e fuori dagli schemi accademici. Partecipa a due mostre collettive: una presso la stessa N.A.B.A. e l’altra, presso l’Istituto Vinci di Gallarate (VA). Nel 2015 con la sua famiglia, torna a stabilirsi nella sua città d’origine, Matera. Finalmente affrancato dagli impegni lavorativi, si dedica totalmente alla sua arte. Nel suo “studio-rifugio” opera da autodidatta e realizza alcuni lavori che poco più tardi, verranno esposti in occasione della Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea nella collettiva di Casa Cava presso Matera. Il forte richiamo dei ricordi dell’infanzia, vissuta nei Sassi, lo induce a intraprendere un percorso di ricerca sociale e antropologica, scoprendo e scegliendo foto storiche di scene di vita nei Sassi a partire dal Dopoguerra. Questo materiale e altri lavori “En plein air” costituiranno la fonte per la sua prima esposizione personale, nella quale emerge, al centro, la figura del contadino nel suo habitat: l’unicum dei Sassi di Matera. L’artista ha voluto rendere omaggio alla città e a tutti i cittadini che non hanno abitato nei “vicinati” dei Sassi. L’esserci nato, aver vissuto la sua infanzia nelle case grotta correndo per le ripide scalinate e respirando gli odori delle case contadine, ha consentito di rappresentare attraverso la sua arte figurativa gli assolati paesaggi, le tante tonalità dei grigi e dell’ocra della calcarenite, i volti tristi dei bambini, le scene quotidiane di vita. Questa produzione pittorica, oltre che un intento introspettivo, costituisce una tappa importante per il suo viaggio nel territorio dell’arte.

Premio Letterario Internazionale Montefiore, quarto posto per "La congiura delle passioni" di Pietro De Sarlo

Premio Letterario Internazionale Montefiore, quarto posto per “La congiura delle passioni” di Pietro De Sarlo

La congiura delle passioni (Altrimedia Edizioni, prefazioni di Pino Aprile e Gennaro De Crescenzo), il romanzo storico dello scrittore Pietro De Sarlo, si è classificato al quarto posto nell’undicesima edizione del Premio Letterario Internazionale Montefiore per la Categoria A (opere edite).

La cerimonia di premiazione si è svolta nei giorni scorsi presso il teatro Malatesta del Comune di Montefiore Conca.

Il Premio è stato promosso dall’Associazione Pegasus Cattolica, una grande realtà che cura esclusivamente eventi culturali alcuni dei quali diventati delle vere e proprie icone a livello internazionale.

Con La congiura delle passioni, in compagnia di personaggi indimenticabili, assistiamo a ciò che accadde durante i mesi caldi che hanno preceduto l’Unità d’Italia. Monte Saraceno, nome di fantasia di un paese dell’Appennino Lucano, diventa un microcosmo che ricalca i contrasti e le contraddizioni della Penisola. ‘U Barone, l’Arciprete, il Notaro, ‘A Masciara sono indimenticabili, ciascuno alla ricerca di un’intesa per il bene della comunità, ognuno confuso ma non (ancora) travolto dagli eventi che agitano il Paese e giungono attutiti fino all’epilogo, senza vincitori né vinti. Un romanzo corale, con una ricostruzione storica accurata e lo stile brillante di De Sarlo.

Spiega l’autore: “Nello scrivere questo libro mi sono reso conto che l’Italia manca di una memoria condivisa proprio su quello che è stato il suo momento iniziale e fondante: il Risorgimento”.

Pietro De Sarlo, laureato alla Sapienza in Ingegneria, ha un lungo passato manageriale esercitato ai massimi livelli in società italiane ed estere. In tale ambito, come presidente della Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus, ha promosso diversi interventi a favore della cultura tra cui le borse di studio per dottorati di ricerca in materie umanistiche. Oltre ad alcuni saggi di natura economica, ha pubblicato il primo romanzo nel novembre 2016, L’Ammerikano (premio della giuria al concorso Argentario 2017 e premio San Salvo-Artese, sempre nel 2017, riservato alle opere prime). Per Altrimedia nel 2020 ha pubblicato Dalla parte dell’assassino (Premio Narrativa Giallo/Thriller nell’ambito della quinta edizione del Concorso Letterario Nazionale Argentario 2020 – sezione Narrativa edita). È appassionato di vela, sci e motociclismo.

Nella libreria Ubik di Taranto presentato "Fringuella"

Nella libreria Ubik di Taranto presentato “Fringuella”

È stato presentato nei giorni scorsi alla libreria Ubik di Taranto  Fringuella (Altrimedia Edizioni) di Michele Tursi. L’autore è stato intervistato da Gaia Favaro e Daniela D’Oronzo.

La protagonista del romanzo d’esordio di Tursi è una donna, oggi 93enne, che ha trascorso l’infanzia a Taranto nel Ventennio. Basta un niente, e un fiume di ricordi è pronto a tornare con prepotenza, travolgendola. Suo figlio la ascolta affascinato da quei racconti sempre nitidi. Fringuella è nato così: ascoltando la madre improvvisare “una delle sue solite scorribande a ritroso nel tempo”. Tursi, giornalista professionista, usando l’esperienza di chi con la cronaca si misura ogni giorno, ha fatto diventare un romanzo la storia di una bimba che nel 1934 aveva sette anni.

Tursi è nato a Taranto nel 1964. Ha lavorato per quotidiani, tv, radio e web. È co-autore del thriller a sfondo archeologico Le mani di Persefone (Besa editore) e del saggio I Giorni di Taranto (Scorpione editrice) sull’inchiesta “Ambiente svenduto”. È appassionato di fotografia: appena possibile osserva la realtà dal mirino di una Reflex immaginando di scattare istantanee eterne. Ha all’attivo due personali “Cemento” e “Obiettivo Paolo VI” nell’ambito della rassegna FotoArte. Pratica nuoto e ama le uscite all’aria aperta in sella alla sua mountain bike.

Foto di Aurelio Castellaneta

"Libri in Terrazza": bilancio positivo per  la seconda edizione della rassegna letteraria promossa a Matera dalla casa editrice Altrimedia

“Libri in Terrazza”: bilancio positivo per la seconda edizione della rassegna letteraria promossa a Matera dalla casa editrice Altrimedia

Una carrellata di autori, generi letterari e approfondimenti: bilancio positivo per la seconda edizione di “Libri in terrazza”, la rassegna letteraria promossa a Matera dalla casa editrice Altrimedia in collaborazione con l’associazione Liberalia, con il supporto logistico della agenzia di comunicazione Diótima e TuttoH24 come media partner.

Una sei giorni in cui il pubblico ha potuto apprezzare le ultimissime uscite di Altrimedia: Anime cablate di Roberto Pietracito, Sulle scale di pietra di Marinella Battifarano, Esistenze senza cornice di Francesco Sciannarella, la nuova edizione di Palazzi antichi di Matera di Mauro Padula curato da Isabella Marchetta e Pierluigi Moliterni,  Fringuella di Michele Tursi e La congiura delle passioni di Pietro De Sarlo.

Proprio con La congiura della passioni (prefazioni di Pino Aprile e Gennaro De Crescenzo) è calato ieri sera il sipario su  “Libri in Terrazza”.

Dopo i saluti della direttrice editoriale Gabriella Lanzillotta, l’editore Vito Epifania ha dialogato con l’autore.

 

A Pulsano la "prima" in presenza del libro "Il mio tuffo nei sogni. Marco D'Aniello, una storia di sport e amicizia"

A Pulsano la “prima” in presenza del libro “Il mio tuffo nei sogni. Marco D’Aniello, una storia di sport e amicizia”

Disinvolto tra selfie e dediche, con un sorriso contagioso che è il biglietto da visita del suo hashtag #tristezzazero, il campione di nuoto Marco D’Aniello ha conquistato qualche giorno fa Pulsano durante la presentazione del libro Il mio tuffo nei sogni (Altrimedia Edizioni, prefazione di Mara Venier) della giornalista materana Rossella Montemurro.

All”evento, organizzato nella corte del castello De Falconibus dall’Associazione Cultura e Spettacolo “Affinità Elettive”, dal gruppo culturale “Dentro le righe, Pulsano” e dagli Assessorati alla Cultura e ai Servizi Sociali del comune di Pulsano, hanno partecipato Marika Mandorino, Assessore ai servizi sociali del Comune di Pulsano (Alessandra D’Alfonso, Assessore alla Cultura del Comune, è stata impossibilitata a intervenire); Rossella Montemurro, scrittrice e giornalista; Cinzia Vozza, mamma di Marco; Anna Vozza, poetessa, zia di Marco; lo stesso Marco  e Silvia Ruggiero, Dottoressa in Psicologia

Come ha sottolineato l’organizzatrice, Rina Bello, impeccabile padrona di casa, nel libro sono raccontate “le ansie, le tribolazioni, le gioie, le tante sconfitte anche sociali e le vittorie di un ragazzo autistico che ha trovato nello sport, la sua congeniale dimensione regalando sorrisi, sogni e speranze ad un mondo “normale” ma tanto grigio”.

Leggendo questo libro entriamo in punta di piedi nella vita di Marco, vittima di bullismo e di una società non sempre disposta a integrare i più fragili. Con l’amore dei suoi genitori, una fede incrollabile e una cerchia di persone eccezionali – in primis gli insegnanti e, tra loro, la professoressa Maria Rosaria Salamino presente a Pulsano, e il team di professionisti che lo segue nello sport – ha raggiunto traguardi importanti e ne raggiungerà presto altri.

Con la complicità della conduttrice più amata dagli italiani, Mara Venier – che ha anche firmato la prefazione – è riuscito a esaudire il desiderio di incontrare il suo mito, la persona che inconsapevolmente lo ha spinto a praticare il nuoto: l’attore Raoul Bova.

Quella di Pulsano è stata la prima presentazione “in presenza” del libro dedicato a Marco che nei giorni scorsi, rappresentando la Mediterraneo Village, si è distinto a Napoli durante  Campionati Nazionali Assoluti organizzati dalla FINP Federazione Italiana Nuoto Paralimpico. Dal 2019 è suo il record italiano assoluto nella categoria Juniores 50 metri stile libero ai Campionati Nazionali della FISDIR.

A Marco l’artista Rina Protopapa ha fatto dono di un quadro che lo ritrae con la copertina del libro.

Successo a Matera "Mai più indifesa" di Chiara Gambino e Giampaolo Salvatore

Successo a Matera “Mai più indifesa” di Chiara Gambino e Giampaolo Salvatore

Guardarsi dentro con obiettività, cercare di capire se si è all’interno di una relazione “malata” e provare a uscirne fuori: con forza, convinzione, ritrovando sé stesse e la propria autostima. C’è un volume, Mai più indifesa (Altrimedia) di Chiara Gambino e Giampaolo Salvatore, che da poco meno di un anno sta riscuotendo consensi e sta aiutando migliaia di donne  a ribellarsi a tutti quei legami che d’amore non sono, a tirar fuori la grinta, a superare le difficoltà di ricominciare lasciandosi alle spalle esperienze negative.

Dopo essere stato presentato con successo in decine di città italiane, da Nord a Sud per poi venir bloccato forzatamente dal Covid, Mai più indifesa è finalmente approdato a Matera, ieri, confermando l’attualità di una tematica, quella della violenza sulle donne, e la necessità di continuare a parlarne per tenere sempre alta l’attenzione.

La presentazione, che si è svolta sulla Terrazza San Francesco – proprio in un momento in cui la comunità lucana è ancora scossa per le violenze subite dalle due ragazzine violentate a Marconia di Pisticci lo scorso fine settimana – è stata moderata dalla direttrice editoriale di Altrimedia Gabriella Lanzillotta.

I due autori, la dottoressa Chiara Gambino, psicologa e psicoterapeuta e il dottor Giampaolo Salvatore, psichiatra, psicoterapeuta, criminologo e insegnante di arti marziali, prendono spunto dalla violenza – sia fisica sia psicologica – nei confronti delle donne, ma la affrontano sotto una luce nuova, offrendo gli strumenti giusti per liberarsi dalle catene di rapporti che fanno male, creano dipendenza, manipolano o sono senza futuro.

Ciascuna di noi può cadere vittima di relazioni tossiche, fonti di sofferenza o vittimizzanti. È un meccanismo psicologico che, indistintamente, può scattare nelle donne di qualsiasi status o background culturale. Fa riflettere il fatto che, nonostante se ne parli tanto, continuiamo a rimanerne intrappolate.

Il primo passo per allontanarsi da relazioni che non ci fanno star bene è avere la consapevolezza ciò che occorre per superarle è dentro di noi. Come scrivono gli autori “andare nelle zone scomode è scomodo ma rivela piaceri inaspettati”. Mai più indifesa presenta, nella sua prima parte storie vere di donne, il loro modo di agire, i loro schemi, quelle coazioni a ripetere che bloccano il cambiamento e impediscono di liberarsi. Storie che indirettamente offrono alle lettrici la possibilità di accedere alla consapevolezza dei propri schemi e mettere in atto una serie di strategie emotive, cognitive, corporee e meditative per rimodellarli.

La seconda parte tende a sottolineare come il cambiamento passi soprattutto attraverso il corpo, tesi confermata anche dal laboratorio esperienziale degli autori, “Mai più indifese”.

Quella di Mai più indifesa è una lettura che si rivela catartica

Chiara Gambino è psicologa e psicoterapeuta, ha lavorato in diversi Consultori Familiari e Associazioni di Roma, dove ha prestato aiuto a donne di ogni cultura, razza ed età. Dal 2000 è impegnata in prima linea nella lotta contro la violenza di genere. È ospite regolare in diverse trasmissioni televisive di Rai Uno, tra cui “A sua Immagine” e “La vita in diretta”. Svolge attualmente l’attività di psicoterapeuta a Roma. È autrice di diversi articoli di ricerca. È istruttrice di yoga e cultrice di meditazione hawaiana.

 

Giampaolo Salvatore è psichiatra, psicoterapeuta e criminologo. È autore di numerosi articoli sul trattamento dei disturbi gravi di personalità e della schizofrenia, pubblicati su riviste internazionali. È autore del volume divulgativo Il tao della psicoterapia, e coautore di numerosi volumi tecnici tra i quali il recente Corpo, Immaginazione e Cambiamento. Ha esordito nella narrativa nel 2015 con la raccolta di racconti Nati a perdere; nel 2018 è stato pubblicato il suo primo romanzo, Lo psicoterapeuta in bilico.

Premio Narrativa Giallo/Thriller del Concorso Letterario Nazionale Argentario 2020 a "Dalla parte dell'assassino"

Premio Narrativa Giallo/Thriller del Concorso Letterario Nazionale Argentario 2020 a “Dalla parte dell’assassino”

Con Dalla parte dell’assassino (Altrimedia Edizioni) lo scrittore Pietro De Sarlo si è aggiudicato il Premio Narrativa Giallo/Thriller nell’ambito della quinta edizione del Concorso Letterario Nazionale Argentario 2020 – sezione Narrativa edita promossa dall’associazione culturale Metamorphosis.

La cerimonia di Premiazione, in precedenza fissata per il 26 settembre, si svolgerà unitamente a quella del prossimo Concorso Argentario 2021- VI Edizione.
Dalla parte dell’assassino racconta, sullo sfondo della Capitale, la sfida serrata tra un serial killer e l’eclettico commissario Schietroma del Tuscolano X. In primo piano tematiche di stretta attualità: la corruzione su più livelli, il sesso in cambio di favori, il potere ottenuto illecitamente, i reati ambientali.
Molto ben strutturato, con personaggi caratterizzati con cura, Dalla parte dell’assassino è un giallo per niente scontato nel suo intreccio, in grado di delineare un quadro moralmente deplorevole e purtroppo realistico dell’Italia.
Da apprezzare il ritmo della narrazione, i dialoghi brillanti e l’originalità delle situazioni descritte.
Spicca la figura del commissario, un uomo brusco, cinico, disilluso, con il vizio del fumo e la passione segreta dei tarocchi.
Pietro Francesco Maria De Sarlo è nato a Napoli il 2 aprile 1956 da famiglia di origini lucane.
Laureato alla Sapienza in Ingegneria, ha un lungo passato manageriale esercitato ai massimi livelli in società italiane ed estere. In tale ambito, come presidente della Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus, ha promosso diversi interventi a favore della cultura tra cui le borse di studio per dottorati di ricerca in materie umanistiche.
Oltre ad alcuni saggi di natura economica, ha pubblicato il primo romanzo nel novembre 2016, L’Ammerikano (premio della giuria al concorso Argentario 2017 e premio San Salvo – Artese, sempre nel 2017, riservato alle opere prime).
È appassionato di vela, sci e motociclismo.

I volumi di Donato Altomare e Giovanni Calia al "Paese dei Libri"

I volumi di Donato Altomare e Giovanni Calia al “Paese dei Libri”

Un noir e un romanzo targati Altrimedia Edizioni per “Il Paese dei Libri”. Sono stati Fantastico Nero di Donato Altomare e La congettura dell’anima di Giovanni Calia i volumi con cui la casa editrice materana ha partecipato ieri e mercoledì sera alla quinta edizione della rassegna letteraria di Montescaglioso.

Il giornalista e scrittore Filippo Radogna ha intervistato Altomare, il maestro del fantastico in Italia, che nella nuova antologia di racconti dà vita a tutti i nostri incubi. Le sue sono trame fantastiche, geniali ma nerissime con scheletri, fantasmi e spiriti. Ombre che si stagliano minacciose nella vita di tutti i giorni e ombre della nostra anima che si fanno spazio all’improvviso per spaventarci, metterci in guardia, farci riflettere. Racconti al limite, quindi, pronti a toglierci il sonno.

Giovanni Calia, invece, che ha dialogato con l’editore di Altrimedia Vito Epifania, racconta la storia romanzata di Grigorij Jakovlevič Perel’man, il matematico di San Pietroburgo che riuscì a dimostrare la congettura di Poincaré rifiutando carriera, clamore e premi in denaro diventando lui stesso l’enigma da risolvere. Un libro ricco di spunti e contenuti, denso di sentimenti e sensazioni nonostante sia calato in un contesto scientifico particolare, tra le aule universitarie dei dipartimenti di Matematica nella Russia e nella Germania degli anni Ottanta.

Altrimedia

Bagno di folla a San Marco dei Cavoti per l'anteprima nazionale del romanzo "Tra saragolla e querce"

Bagno di folla a San Marco dei Cavoti per l’anteprima nazionale del romanzo “Tra saragolla e querce”

Anteprima nazionale gremita ieri sera a San Marco dei Cavoti per “Tra saragolla e querce”, il romanzo d’esordio del dottor Stefano Stisi, medico reumatologo, pubblicato dalla casa editrice Altrimedia.
La presentazione è stata arricchita da foto e adattamenti musicali che hanno ricostruito l’atmosfera del primo romanzo ambientato a San Marco dei Cavoti tra il 1918 e il 1955
Il dottor Stisi con il ricavato delle vendite dei libri “Tra saragolla e querce” ha deciso di istituire per i giovani della comunità di San Marco dei Cavoti due Premi per due diplomati: uno dell’Istituto Alberghiero e uno del Liceo classico che a settembre riceveranno i primi 500 euro e a gennaio, dopo avere realizzato un progetto di futuro sostenibile per la comunità di San Marco dei Cavoti, riceveranno gli altri 500 Euro.
San Marco dei Cavoti è lo sfondo principale di questo romanzo, quasi un altro protagonista insieme ai protagonisti “fisici”, che non può non affascinare il lettore con i suoi scorci che la scrittura evocativa dell’autore ha saputo rendere così bene, quasi fossero una serie di fotografie. Immagini di paesaggi, panorami, angoli suggestivi e poi istantanee di stati d’animo. Quelli dei protagonisti: Diodoro, don Michele e l’anima di Claudio Papirio Cursore, un centurione romano caduto in battaglia che li segue e li protegge in una serie di vicende che li coinvolgeranno insieme alle rispettive famiglie.
Sono la famiglia, i suoi valori indiscussi, l’amicizia nel suo senso più profondo e l’amore i tratti distintivi di questo romanzo.
La trama, ambientata nel secolo scorso, è solo un pretesto per poter riappropriarsi della bellezza di questi valori, della loro positività ed esaltarli in un momento storico come quello attuale in cui sembrano aver perso la loro importanza. Nella società dell’immagine, dell’effimero in cui è la regola “consumare” tutto e subito, “Tra saragolla e querce” ci invita a fermarci e a riflettere sull’autenticità e sulla ricchezza dei valori senza tempo. È un romanzo che ci ricorda quanto possano essere essenziali anche le piccole cose: racconta di un’umanità semplice che non lascia tracce nella Storia – eppure muove il mondo – e che ha nella famiglia, nella virtù e nel perdono le sue fondamenta.
Lo stile di Stisi ha un’eleganza di fondo che rimane inalterata anche nei termini e nei dialoghi in dialetto: l’ennesimo atto di amore nei confronti della sua terra.
Il dott. Stisi è nato a Benevento nel 1956.
Ha pubblicato: Meglio un dottore vivo (Il mio libro.it, 2010) e I conti dell’anima (Il mio libro.it, 2012) dai contenuti autobiografici e di analisi della vita individuale.

"Liber et Alia", successo per la rassegna promossa a Matera da Altrimedia

“Liber et Alia”, successo per la rassegna promossa a Matera da Altrimedia

Parlare di libri, cultura e società in un weekend d’estate nella città dei Sassi: lo ha fatto la casa editrice  Altrimedia promuovendo, con il supporto logistico della agenzia di comunicazione Diótima, la rassegna Liber et Alia nella Terrazza San Francesco in piazza San Francesco.

Sono stati tre gli appuntamenti che, da venerdì a ieri, hanno suscitato interesse e riscosso successo intercettando una platea variegata. Dal giallo di Pietro De Sarlo, “Dalla parte dell’assassino”, nel quale un commissario sui generis è sulle tracce di un serial killer alla proposta di Giorgio Maran di una settimana lavorativa di quattro giorni analizzata ne “Il tempo non è denaro” fino alla storia romanzata di Grigorij Jakovlevič Perel’man – un’intelligenza eccelsa e una sensibilità estrema, che riuscì a dimostrare la congettura di Poincaré, cercando così di spiegare quale sia la forma dell’universo – raccontata dalla penna di Giovanni Calia.

Dal dialogo che l’editore Vito Epifania ha avuto con gli autori, sono emersi spunti interessanti: le tematiche affrontate dai volumi di Altrimedia sono state un pretesto per spaziare sull’attualità a trecentosessanta gradi.