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Alterni presagi

alterni presagi

Di Monica Martinelli

Alterni presagi

“Si è acceso l’interruttore / a dare la stura / a trigliceridi in rima. (…)”. Gli “Inceppamenti” estratti da questa silloge di Monica Martinelli, poetessa
che ha iniziato da poco ‘a farsi avanti’ – direbbero (per dire) le malelingue della moderna e certa critica temporanea nonché contemporanea -,
fanno comprendere quanto la voglia e la volontà di scrivere e dire spiegano il tragitto inviato al via. L’annunciazione. Un nuovo, può dirsi, annuncio. E nel momento spazioso delle vacuità, infine, dei cerchi nel grano, per spiegarci, – e delle sue valutazione e analisi illustri quanto illustrate, la scrittura quasi tra l’altro completamente priva di punteggiatura di Monica Martinelli giunge a creare luoghi fitte di creazioni e sostanze. Sostanze che sono il corpo e il non corpo, quando appunto quest’ultimo è ‘annacquato’ dai sentimenti rivisti dalle nubi, l’essenza brilla: si qualifica: è pura gratuità perché conficcata nell’anima dell’anima. E i versi sono certa forza di sentire. Sarebbe troppo semplice, oltre che modo scontato e forzoso, riprendere tanti altri alti momenti di “Alterni presagi” e/oppure estratti della dotta e partecipata prefazione-nota critica-lettera di Plinio Perilli per acquisire ulteriore bellezza e passaggi opportuni, mentre, come si cercherà di fare, e dunque proverò a fare, eccoci ai componimenti frutto di sostanza, sostanze, e di creazione. Una creazione, come nella migliore delle tradizioni, apparentemente tutt’intima ma tutt’altro che appartata. Anzi esposta all’universale. Che, si dirà, il rimando ai gabbiani, per esempio, “a volo di gabbiani” sostiene il contatto con il resto della vita. E il senso di provvisorio non è che la condizione necessaria e naturale per esprimere. Forza di tormento, per giunta.
Il sincronismo dell’antimusicalità e della maturità in corsa di maturazione, verso un incrocio con gli sguardi spiano dagli intervalli della monotonia
di troppa sofferenza macabra immortalata da composizioni altrui, porta al resoconto di momenti lunghissimi. È una costante scommessa di criti62
ca, vergata di punture fra dolore e felicità. In cerca, ed è ovvio a questo punto, di gioia. Di risarcimento dalla bruttura degli accadimenti negativi.
La chiave che deve aprire l’elemento autobiografico, infine, è un sentiero spaziante. Un microcosmo che trova in quanto è infisso nei versi la prova
d’un’uscita che vuole essenzialmente dire stare dentro il mondo e l’Io di questo nostro mondo.
Quanto abbiamo bisogno, allora, delle tante individualità disposte ad affacciarsi senza pentimenti in questi mondi.
Estraendo dal contesto il fattore puramente politico, con A. Anedda è da riconfermare: “ora fai che il plurale si ritragga/ indietreggi, dica di nuovo: io”. In tutto ciò, è chiaramente in tanto altro che altri riusciranno senza dubbio a cercare o sorrideranno per aver trovato, sta la poesia di Monica Martinelli. Di “Alterni presagi” e verso nuove prove letterarie.

8,00

I Poeti

Dettagli pubblicazione

  • Titolo : Alterni presagi
  • Sottotitolo :
  • Autore : Monica Martinelli
  • Collana : I Poeti
  • Genere : Poesie
  • Anno : 2011
  • Pagine : 66
  • Formato : 15x21 cm
  • Allestimento : Cucito filorefe
  • ISBN : 9788896171516
  • Ebook :

L’Autore

Author

Vive a Roma, dove si è laureata il Lettere presso l’Università “La Sapienza”. Ha scritto articoli e recensioni per la rivista “Rassegna di letteratura italiana”. Ha pubblicato poesie e racconti su varie antologie edite da Giulio Perrone Editore e da Aletti Editore, e delle poesie sulla rivista “Poeti e Poesia” diretta da Elio Pecora.Ha pubblicato, a novembre 2009, una silloge di poesie con prefazione di Walter Mauro dal titolo “Poesie ed ombre”, (Tracce Editore), e poesie e racconti su vari blog. Scrive, inoltre, recensioni musicali per siti web culturali, in particolare sul sito www.radioland.it dove cura una rubrica sulla Cina.

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