Ti amo soltanto

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No, non è un poeta, come scrive lui per schermirsi (e un po’ anche per schernirsi). Non lo è, Antonio Thellung, abituato ad altre arti e forme del bello: alla prosa piana e scorrevole della narrazione; alla concretezza profetica dei saggi; all’intrigo visionario di  figure senza volti delle sue sculture e dei dipinti. Non lo è. Ma l’impulso di scrivere in versi non si può trattenere. Sorge spontaneo da animi che nel  flusso vitale di decenni passati tra amori e dolori, successi e delusioni, inciampi e rilanci, si ritrovano a confrontarsi con le parole: le sole rimaste a farti compagnia quando a sera, in tanti, sono pronti a lasciarti.