Nel cuore dei Sassi

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Questi giorni di scossoni sono piezzi, zeppi, ovviamente per zone elitarie, di discussioni sul “tumulto”, sui tumulti, soprattutto quindi dopo le espressioni di protesta rabbiosa che giovani e meno giovani generazioni in tutto il mondo stanno assicurando al potere imperante; rivolte che spargono semi o tirano semi dal terreno: ma tutto ciò in che maniera e con che sensi entra in relazione con l’opera di Francesco Sciannarella? Cosa vuol dire mettere insieme questo presente, appunto, con “Nel cuore dei Sassi”?, il racconto che Sciannarella ha già dato al Teatro e adesso restituisce a lettrici e lettori?

Dovete sapere, prima d’immergervi nelle vicende che camminano dal 10 settembre 1943 al 21 settembre del 1943 – con l’ovvia puntata su un frangente di luglio del ’45 –  che la storia sprigionata da queste righe è ancora sentita a Matera, innanzitutto perché vive un pezzettino della ‘città dei Sassi’: quella che non si rassegna alla rassegnazione e al consumismo, alla professione di movimentazioni radical-chic. Ma tenta di rivedersi nel glorioso passato provando la materia calda della riflessione.
Quando la città, anticipando lo sbarco dell’alleato anglo-americano dalla limitrofa Montescaglioso, aveva fatto tumulto liberandosi dall’oppressore.
Il passo in più dell’opera, però, risiede in un altro elemento della narrazione.
Non a caso, infatti, l’opera teatrale che prende le mosse da queste basi di racconto hanno avuto la sigla meritoria di Opera d’interesse storico-culturale dal Comune di Matera.